Un Tetto Per Tutti nasce da una diagnosi di comunità elaborata all’interno del Tavolo Adulti del Piano di zona 2011-2013 del Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali CISS 38, in cui si rilevarono bisogni e rispettivi obiettivi relativi al territorio consortile (36 Comuni del Canavese).
In particolare vuole rispondere ai bisogni che emergono da situazioni di disagio causate da eventi traumatici nella vita di una famiglia, come la perdita del lavoro o la contrazione dello stesso e quindi le difficoltà di far fronte alle spese legate all’abitazione.
Il progetto si pone l’obiettivo di garantire agli adulti in situazione di disagio un’accoglienza educativa finalizzata alla promozione dell’autonomia. Ciò attraverso l’offerta di un contesto di socializzazione e integrazione che stimoli l’acquisizione di competenze nella gestione di situazioni abitative autonome, la costruzione e la gestione di relazioni interpersonali/sociali positive, la cura di sé e del proprio spazio di vita.
Inoltre, Un Tetto Per Tutti, da l’opportunità di restituire alla collettività un bene confiscato alla criminalità organizzata, sito in Cuorgnè, mettendolo a disposizione di una fascia di popolazione in situazione di vulnerabilità sociale e promuovendo una comunità attenta alla legalità. Il bene confiscato in questione è stato intitolato a Lea Garofalo, vittima innocente di mafia, perciò conosciuto dal territorio con il nome di Villa Lea.
Le attività, che vengono definite nei progetti individualizzati di inserimento, si sviluppano come: attività di sostegno educativo, mirate alla costruzione e promozione di modalità di autonomia del soggetto; attività di rete, mirate alla ricostruzione della rete di riferimento della persona; attività di socializzazione e ricreative; attività di reinserimento abitativo e trasversalmente vengono effettuate attività di analisi e ricerca in merito a tali problemi del territorio.
Il progetto è fortemente radicato nella volontà della rete territoriale (Enti pubblici, privato sociale e Associazionismo) di sviluppare un progetto di valorizzazione di percorsi di solidarietà sociale e di progettazioni individuali su strade di legalità e autonomia.
Ulteriori risultati attesi riguardano la comunità allargata e la possibilità di creare maggiori opportunità per nuclei familiari, giovani in uscita dalla comunità e adulti in svantaggio sociale di costruirsi un futuro differente dalla spirale assistenziale.