Nei primi anni del 2000, all’interno della canonica in comodato d’uso della parrocchia di San Ponso, fu creata la comunità alloggio Liberamente.
La comunità accoglie disabili psichici, sia maschi che femmine dai 18 ai 65 anni, che hanno alle spalle altri trattamenti terapeutici, con scarsi risultati e con sintomi che hanno superato la fase acuta della loro malattia. Recentemente è stata accreditata come struttura riabilitativa psichiatrica di tipo 3, per ospitare fino a 10 persone inviate dai CSM.
La finalità del progetto Liberamente è quella di sostenere la persona con problemi psichiatrici, cercando di rendere il più possibile le loro difficoltà compatibili con la vita quotidiana, implementando le loro competenze e/o mantenendo quelle residue.
Per ciascun ospite inserito viene elaborato un progetto individuale. I bisogni che questo tipo di utenza porta con sé afferiscono alla salute fisica e mentale, la cura di sé, l’area delle autonomie personali, della gestione del denaro, delle capacità relazionali. Inoltre nei casi in cui è possibile vengono immaginate possibili situazioni di reinserimento sociale.
Il progetto comunitario è basato su alcuni principi guida: la vita in comune, la valorizzazione del singolo e delle sue diversità e uno stile di vita semplice basato sul rispetto reciproco.
La vita quotidiana della comunità comprende il sostegno all’utente nell’igiene personale, laddove la situazione lo necessiti; la somministrazione delle terapie; la preparazione dei pasti, a cui gli ospiti collaborano a seconda delle loro capacità; la pulizia degli spazi comuni e delle camere. Viene effettuata una riunione settimanale con gli ospiti, in cui si cerca di condividere i loro vissuti.
La maggior parte degli interventi degli operatori a livello terapeutico consiste nel contenimento emotivo della persona. Inoltre, compatibilmente con le capacità individuali e il grado di autonomia, vengono effettuate uscite sul territorio, sia da soli che di gruppo.
A causa della fragilità dell’equilibrio psicologico delle persone, non è così facile creare eventi in cui gli abitanti del territorio possano entrare liberamente in struttura. Per cui ogni singola attività di accoglienza degli esterni va progettata con molta cura.
L’équipe di lavoro è composta da un’educatrice professionale sanitaria, due OSS, un’infermiera professionale e un’operatrice facente funzione. C’è la possibilità di accogliere tirocinanti dell’università e studenti in alternanza scuola-lavoro.